CONTROLLO EMOTIVO: QUANDO LA SOLUZIONE DIVENTA (IN PARTE) IL PROBLEMA

CIRCOLI VIZIOSI

Cosa fai quando hai prurito?

Ti gratti! La soluzione è talmente semplice che non ci pensi neanche, e in automatico la metti in atto. Grattarsi infatti è un’ottima soluzione quando sperimentiamo un prurito passeggero in una pella in buona salute. Immaginiamo invece di avere un eczema e che grattandoci stimoliamo le cellule della pelle a produrre istamina aumentando il prurito e di conseguenza il grattarsi. Si è attivato un circolo vizioso!

Ci prude la pelle, ci grattiamo, la pelle produce istamina, il prurito aumenta, ci grattiamo ancora, il prurito si affievolisce per un po’ ma poi torna peggio di prima e così via.

La nostra soluzione – grattarci – è diventata una parte del problema.

Succede lo stesso nel mondo delle emozioni!

Vediamo insieme qualche esempio

Margherita è una giovane studentessa universitaria. È molto preoccupata per un esame imminente e teme di non superarlo. Per gestire l’ansia utilizza la distrazione. Quando si sente agitata gestisce le sue emozioni guardando serie tv per ore ed ore per giorni e giorni. Così non finisce di studiare il programma in tempo e viene bocciata. Questo la fa sentire sempre più in ansia e avvilita, così cominciare ad aprire un libro è sempre più difficile.

Giovanni è in sovrappeso e questo lo fa stare molto male, allora per tirarsi su mangia un pezzo di crostata al cioccolato. Si sente meglio per un po’ ma poi inizia a pensare alle calorie ingerite, si dà addosso, si sente avvilito e in colpa.

Roberta prova ansia sociale. Così per rendersi interessante e disinibita beve molto. Lì per lì l’ansia si abbassa, ma il giorno dopo fa i conti con emozioni come la vergogna per le azioni imbarazzanti fatte sotto effetto di alcolici. Si pente poi di aver sprecato così tanto denaro in vino. Se sul breve termine la strategia “bere funziona, sul lungo termine al contrario questa strategia la espone a emozioni ancora più sgradevoli e a problemi di salute fisica.

Vedere serie TV, mangiare un pezzo di crostata al cioccolato, bere con moderazione non sono comportamenti “sbagliati” di per sé, non c’è nulla di male a svolgere queste tre azioni, ciò che le rende parte di un circolo vizioso è il fatto che non sono svolte per il puro piacere di essere svolte, ma vengono utilizzate per controllare le emozioni.

STRATEGIE DI CONTROLLO EMOTIVO

Russ Harris, nel suo libro “La trappola della felicità” definisce come strategie di controllo emotivo tutti quei tentativi di controllare direttamente il proprio stato d’animo. Fa inoltre una importante suggestione

Ma se fossero proprio questi tentativi di liberarti dei tuoi brutti pensieri e sentimenti a rovinare la tua vita?”

Proviamo a seguirla esaminando le 7 strategie di controllo più comuni.

Prima strategia: nascondersi o fuggire. Consiste nell’evitare luoghi situazioni o persone che suscitano emozioni e pensieri negativi. Ad esempio, non presentarsi ad un appuntamento per non provare ansia.

Seconda strategia: Distrarsi. Consiste nel distrarsi oltremodo da cosa ci fa stare male. Ad esempio, quando si prova ansia o disagio si fa uno spuntino o si pasa il tempo davanti la tv.

Terza strategia: Estraniarsi. Si cerca di staccare dai pensieri stordendosi con sostanze oppure semplicemente incantandosi a guardare il muro.

Quarta strategia: Reprimere i pensieri e le emozioni indesideratescacciandoli o respingendoli nel profondo.

Quinta strategia: Discutere con i propri pensieri. Ad esempio, se la mente dice “sei brutto” controbattere con frasi come “non è vero”,oppure giudicarsi per il fatto di avere determinati pensieri o emozioni “non dovrei sentirmi così, è da strani essere tristi in estate”.

Sesta strategia: Dominare. Si cerca di nominare pensieri edemozioni indesiderate dicendosi “ stai calmo”, “ stai su”.

Settima strategia: Autocostringersi a sentirsi in modo diverso dandosi dei perdenti o degli idioti.

IL CONTROLLO NON ANDREBBE MAI UTILIZZATO?

Mai e sempre in Psicologia raramente sono segnali di benessere.

Il controllo può  essere una buona strategia di regolazione emotiva a patto che

Non venga usata in maniera eccessiva

Venga utilizzato in situazioni in cui può funzionare

Il fatto di utilizzarlo non mi impedisce di fare cose per me importanti.

Mesi fa dovevo presentare un webinar ad un gruppo di professionisti di tutta Italia. Ero piuttosto a ridosso della data e stavo preparando le slide in preda all’ansia di non riuscire a finire in tempo. Mi sono presa mezz’ora per fare 2 passi intorno allo studio e staccare un po’ dai pensieri e dal lavoro utilizzando di fatto la strategia della distrazione. Utilizzare moderatamente questa strategia può essere adattivo. Di fatto ho consegnato il materiale in tempo, mi sono presentata regolarmente al webinar, ho raggiunto il mio obiettivo di formazione. Se invece avessi continuato a passeggiare per diversi giorni procrastinando eccessivamente il fatto di concludere il materiale per la lezione, quello sarebbe stato controproducente. Probabilmente avrei provato sempre più ansia rimanendo indietro con il mio lavoro.Alla peggio il tempo sarebbe finito, non avrei consegnato e avrei fatto saltare il webinar. Sul lungo periodo, dunque, la distrazione non può funzionare, perché mi impedisce (tra le altre cose) di fare cose per me importanti.

Le strategie di controllo possono perciò essere usate con moderazione, ma se diventano il nostro unico modo di agire possono creare varie complicazioni che alla lunga ci espongono ademozioni ancora più dolorose.  

Ora vorrei che ti fermassi un attimo sulle righe che seguono e che le leggessi a cuore aperto, con tutta l’auto gentilezza che puoi.

Se stai leggendo queste righe forse è perché ti ritrovi in parte con le strategie sopra elencate.

Metterle in atto è estremamente comune, e continui a farlo per un motivo semplice

le strategie di controllo emotivo hanno il potere di farti sentire meglio sul breve termine.

Chiunque farebbe qualcosa per sentirsi meglio in fretta!

Proviamo ora a soffermarci su questa domanda

Questa strategia, questo grattarmi, per rimanere nella metafora di prima, ha reso la mia vita più ricca, piena e significativa?

Prenditi qualche minuto per rispondere sinceramente.

Probabilmente starai notando che alcune azioni di controllo sì, hanno contribuito a migliorare la qualità della tua vita, altre forse no; sarà importante concentrarsi su queste, eventualmente portandole all’attenzione di un professionista.

COME UTILIZZARE SAGGIAMENTE LE STRATEGIE DI CONTROLLO

Le strategie di controllo emotivo possono essere utilizzate occasionalmente a patto di non rinunciare a parti e attività importanti della propria vita. Uno degli aspetti chiave della Psicoterapia è proprio questo. Imparare ad osservare le proprie strategie di controllo emotivo disfunzionali, conoscerle, accoglierle per poi apprendere nuovi stili di regolazione emotiva.

Se noti che le tue strategie di controllo vengono utilizzate molto, troppo spesso, ti impediscono di fare ciò che è importante per teti bloccano, contatta un professionista della salute mentale. Insieme comprenderete a cosa si legano tali strategie e cosa si può fare per modificarle ed utilizzarle in modo da costruire benessere e qualità della vita.

Bibliografia

Russ Harris “La trappola della felicità. Come smettere di tormentarsi e iniziare a vivere”

Kevin L. Polk, Benjamin Schoendorff, Mark Webster, Fabian O. Olaz“La Matrice ACT”

 

 

 

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